La guerra dei brevetti tra Apple, Samsung e altre importanti società prosegue tra vittorie e perdite legali. Il funzionamento si può sintetizzare molto semplicemente così, Apple rivendica un’invenzione o un’applicazione risultata plagiato e da lì scatta tutta la procedura di controllo legale e giudiziaria che negli Stati Uniti coinvolge principalmente l’USPTO, ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti.
Tra le tante battaglie e rivendicazioni contro la rivale Samsung, Apple perde una delle sue battaglie perché l’ufficio prima citato non ha riconosciuto la paternità di un’innovazione a Cupertino e si tratta del comando autocomplete registrato con il codice 8074102 nel registro brevetti.
Apple riteneva di dover essere l’unica a poter utilizzare senza richiedere concessioni questa tecnologia e contestava Samsung nell’uso ma l’USPTO ha dichiarato invalida questa pretesa in quanto ben due brevetti registrati molto prima di Apple avevano inserito la possibilità di completare e correggere le parole digitate dall’utente grazie ad un meccanismo simile al t9. All’interno della guerra di brevetti Samsung avrebbe dovuto pagare come danni di risarcimento ben 120 milioni di dollari se la Corte di California avesse confermato l’accusa di Apple e quindi riconosciuto paternità dell’applicazione con relativo monopolio.
Si tratta per tanto di un’importante conferma ed evoluzione del conflitto legale che coinvolge dal 2011 i due colossi Apple e Samsung che proprio due settimane fa hanno deciso di porre un limite alle loro controversie sui brevetti racchiudono i conflitti in una sola regione, gli Stati Uniti.