mercoledì, 3 luglio 2019

Privacy whatsApp, anche il garante in Italia avvia un istruttoria

Abbiamo visto stamane la notizia del blocco di Facebook in Germania, intimato dal garante per la questione relativa allo scambio di dati personali con whatsApp. Il tema della privacy Whatsapp arriva anche nel nostro paese, con il garante della privacy che interviene in prima persona avviando un istruttoria a riguardo.

whatsapp-iphone

La vicenda, ben nota, è quella relativa alla messa a disposizione di Facebook di alcune informazioni riguardanti gli account dei singoli utenti di WhatsApp, anche per finalità di marketing. Il garante della privacy italiano è sceso in campo in prima persona per vederci chiaro su questa vicenda che ha fatto storcere il naso a molti, ed ha invitato le due aziende, Facebook e WhatsApp, facenti capo alla stessa proprietà, di fornire la seguente documentazione relativa alla privacy WhatsApp:

  • la tipologia di dati che WhatsApp intende mettere a disposizione di Facebook;
  • le modalità per la acquisizione del consenso da parte degli utenti alla comunicazione dei dati;
  • le misure per garantire l’esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa italiana sulla privacy, considerato che dall’avviso inviato sui singoli device la revoca del consenso e il diritto di opposizione sembrano poter essere esercitati in un arco di tempo limitato.

Il garante ha chiesto inoltre se tale politica applicata vada a rispettare i principi di finalità, considerato che nell’informativa originariamente resa agli utenti WhatsApp non faceva alcun riferimento alla finalità di marketing, inoltre ha chiesto se i dati degli utenti Whatsapp, non iscritti a Facebook, vengano utilizzati allo stesso scopo di chi invece è iscritto ad entrambi i servizi. Scopriamo quali sono state le parole di Antonello Soru, presente dell’autorità italiana:

“La nuova privacy policy adottata da Facebook e Whatsapp pone serie preoccupazioni dal punto di vista della protezione dei dati personali. Il flusso massiccio di dati non riguarda solo gli utenti di Facebook o Whatsapp, ma si estende anche a chi non è iscritto a nessuno dei due servizi, i cui dati vengono comunicati per il semplice fatto di trovarsi in una rubrica telefonica di un utente di Whatsapp. Occorre ricordare che lo scambio di indirizzari non può avvenire senza il consenso degli interessati. Ad un primo esame, nelle nuove regole adottate da Whatsapp, sembrerebbe non essere previsto un consenso differenziato per le  diverse opzioni e che gli utenti siano di fatto costretti ad accettare in blocco le condizioni che prevedono lo scambio dei dati. Le criticità già rilevate in passato vengono in questo modo moltiplicate. Vedremo adesso se Facebook e Whatsapp decideranno, responsabilmente e autonomamente, di  sospendere questa iniziativa a garanzia degli utenti”.

 

About Andrea Zanoli

Amministratore e blogger su Meladevice, appassionato ormai da6 anni del mondo Apple ed anche del mondo mobile in generale. Sport e videogiochi sono le altre mie grosse passioni