Newsstand di iOS 5 ottiene ottimi risultati

Con il rilascio di iOS 5 è stata inserita all’interno del nuovo sistema operativo anche la funzione Newsstand, che risulta essere è un’app simile a iBooks, ma dedicata specificamente a giornali e riviste. Raccoglie, in pratica, tutte le pubblicazioni a cui si è abbonati e le visualizza in uno scaffale virtuale. Le riviste vengono scaricate in background e salvate nell’iPhone (o nell’iPad), in modo da poterle leggere in un secondo momento.

 All’inizio sembrava potesse avere un successo minore tale nuova funzionalità ma nuove e buone notizie sembrano arrivare dal mondo dell’editoria, l’edicola virtuale introdotta con iOS 5, ha registrato significativi aumenti dei download, con un incremeneto pari al +750%.

Future Publishing afferma di aver superato i 2 milioni di download in soli quattro giorni dalla disponibilità di Newsstand nei telefoni e nei tablet degli utenti. Adesso il catalogo offre più di 50 titoli, caratterizzati da un mix di prodotti gratuiti, a pagamento e premium.Il CEO di Future UK, Mark Wood, ha affermato a riguardo:

Future ha venduto più edizioni digitali nei passati quattro giorni attraverso Apple Newsstand che in un mese di normale amministrazione. E’ chiaro che Newsstand crea una incredibile opportunità per gli editori, e per questa ragione intendo continuare a indirizzare i nostri brand verso questo grandioso canale distributivo.

Ma il risultato positivo non sarebbe localizzato solo a tale casa editrice ma ben più diffuso, anche Exact Editions ha moltiplicato per 14 i suoi download medi rispetto a quelli sperimentati su iBookStore. Quello che avrebbe determinato questo aumento di vendite sarebbe l’allentamento della morsa sulle “policy eccessivamente restrittive” di Apple; Apple ora trattiene per sé il 30% del giro d’affari, ma gli editori non sono più costretti a rinunciare agli abbonamenti al di fuori dell’app, fintanto che offrano l’opzione di acquisto in-app per i medesimi prodotti e non vi facciano accenno nell’app. Un compromesso questo che può andar bene sia ad Apple che alle aziende editrici.