venerdì, 5 luglio 2019

Botta e risposta tra Apple ed il New York Times per quanto attiene le pratiche fiscali

Dopo i dossier e le accuse rivolte ad Apple per quanto attiene le condizioni lavorative dei dipendenti Foxconn imopiegati nelle fabbriche cinesi di produzione dei dispositivi Apple, il New York Times (NYT) ha dedicato un altro articolo simile ad Apple per quanto attiene le pratiche fiscali che sarebbero utilizzate dall’azienda.

 immagine logo apple

Secondo il NYT Apple danneggerebbe gli Stati Uniti ed i propri contribuenti, questo a causa della dislocazione in tutto il mondo di sedi che avrebbero la fuznionalità di fungere da centri di trasferimento e transito di capitali ed introiti dell’azienda che andrebbero così a gravitare su paesi in cui la tassazione risulterebbe molto bassa, agevolando i guadagni netti di Apple.

Apple infatti utilizza centri distaccati in paesi come Canada e Irlanda per far convergere i guadagni derivanti dalle proprie attività, e fin qui nulla di male per il New York Times, se non fosse che tali paesi, assieme ad altri di isole particolari, avrebbero dei regimi fiscali decisamente vantaggiosi per Apple rispetto alla tassazione applicata negli Stati Uniti. Il NYT accusa Apple che con queste pratiche danneggia gli USA e relativi contribuenti. Bisogna subito specificare che queste pratiche fiscali risultano essere del tutto legali e sono opportunità che, viste le some in campo, la maggior parte delle grosse aziende a livello mondiale utilizza. Ad Apple eprò queste accuse non sono proprio andate giù e si è subito profusa nell’emanazione di un comunicato di risposta in merito a questo argomento:

L’azienda i questi ultimi anni, vista la sua crescita, ha potuto essere una forte fonte di lavoro per l’America, tanto che la sede aziendale risulta ancora dislocata negli USA con oltre 47’000 impiegati a tempo pieno, sparsi in circa 50 stati. Grazie all’innovazione, l’azienda ha creato, partendo da zero, nuovi prodotti ed industrie portando lavoro ad oltre 500’000 persone in tutti gli Stati Uniti ed anche nel resto del mondo, tanto che Apple ad oggi è da considerarsi come uno dei principali creatori di posti di lavoro. Apple dirige il suo business attraverso alti standard etici, in rispetto delle leggi e delle regole imposte.

Una risposta che non entra nello specifico delle pratiche utilizzate e delle accuse del NYT, certo è che l’azienda segue quello che la legge in materia rende possibile effettuare, come peraltro fanno molte realtà aziendali di quel genere.

 

About Andrea Zanoli

Amministratore e blogger su Meladevice, appassionato ormai da6 anni del mondo Apple ed anche del mondo mobile in generale. Sport e videogiochi sono le altre mie grosse passioni