Nuovo brevetto Apple per sostituire la funzione “pinch to zoom”

Una delle funzioni scoperte da Apple per il proprio iPhone e che ha fatto scuola nel campo di utilizzo dei dsipsoitivi mobili quali smartphone con schermi piccoli è sicuramente quella denominata “pinch to zoom“.

Nella giornata di oggi è stato scoperto un nuovo brevetto presentato da Apple relativo ad  un metodo automatico di zoom che rileva quanto è vicino il viso di una persona dal dispositivo e visualizzando lo stesso sullo schermo con un apposita scala determinata dal sistema operativo, una tecnica che potrebbe un giorno migliorare o addirittura sostituire il “pinch to zoom”.

L’invenzione, che è stata depositata presso l’Ufficio Brevetti e Marchi nel maggio 2011, descrive un sistema che utilizza sensori di bordo come una macchina fotografica, sensore di prossimità ad infrarossi o sensore SONAR, per determinare la distanza tra la faccia di un utente ed il display. Utilizzando queste informazioni, il sistema può ingrandire o ridurre il testo o le immagini visualizzate sullo schermo per la massima leggibilità e comfort.

Ci sono due modalità descritte nella descrizione dell’applicazione: modalità comfort e la modalità zoom.

In modalità comfort, il contenuto del dispositivo riduce la scala delle dimensioni quando il viso di un utente è vicino allo schermo e si allarga quando è più lontano. Questa modalità mira a “mantenere il contenuto visivo ad una dimensione confortevole per l’utente indipendentemente da quanto il display è distante  dal viso dell’utilizzatore. Pertanto, questa modalità di funzionamento viene indicata come modalità comfort”.

Nella modalità zoom, il sistema inverte il processo di cui sopra e il contenuto si allarga, o ingrandisce non appena l’utente porta il dispositivo vicino al proprio volto e riduce quando si allontana. La realizzazione può essere utile in alcune applicazioni come i giochi e il mapping, in quanto “fornisce un modo conveniente per lo zoom in e out di contenuti visivi.”

Essenziale per il funzionamento è una procedura di calibrazione preliminare che chiede all’utente di tenere il dispositivo a varie distanze dal loro volto per raccogliere i dati di riferimento.